CONSULENZA FINANZIARIA ETICA PER LA PROTEZIONE E CRESCITA DEL TUO PATRIMONIO
I settori difensivi sono quei comparti che normalmente realizzano oscillazioni di prezzo più contenute rispetto al resto del mercato. Questi settori sono quelli maggiormente ambìti nelle fasi ribassiste di mercato perché, se inseriti in portafoglio, fanno andare “meno in ansia” gli investitori in quanto limitano l’escursione negativa dell’intero portafoglio.
Nel contesto attuale di tassi di interesse praticamente a zero e con le probabilità elevate di un aumento dei tassi di interesse nel breve periodo, in particolare in USA e UE, alcune tipologie di obbligazioni che storicamente venivano detenute per difendere il portafoglio dalle oscillazioni negative potrebbero non rappresentare più la scelta giusta.
Al fine di ottenere una giusta remunerazione dai propri investimenti finanziari è necessario assumersi un maggior grado di rischio/rendimento, anche per le obbligazioni. Non a caso oggi quelle maggiormente “sicure” hanno rendimenti nell’intorno di zero. Aumentare, quindi, il peso azionario nei propri portafogli potrebbe essere la scelta giusta. E il settore azionario difensivo può andare bene per gli investitori che cominciano ad affacciarsi al mercato azionario o per quelli che hanno una propensione al rischio/rendimento più contenuta.
Decidere di avere un portafoglio finanziario con un aumentato livello di rischio/rendimento determina che si deve avere necessariamente un orizzonte temporale più lungo rispetto al passato, accettando, quindi, le eventuali oscillazioni negative (che, tengo a sottolineare, non si chiamano perdite fino a quando uno strumento o un portafoglio non viene venduto o liquidato al di sotto del controvalore di carico iniziale) che nel breve periodo possono verificarsi.
La parte azionaria difensiva è rappresentata da quei settori che non possono essere troppo penalizzati durante una recessione o a seguito semplicemente di una crescita economica che rallenta. Qui gli utili non possono avere delle discese marcate. Si tratta tipicamente di aziende che appartengono a settori quali la farmaceutica, i servizi sanitari, i beni di consumo (non voluttuari, come gli alimentari, il tabacco e le bevande, i prodotti per la casa e personali), i servizi di telecomunicazione, le utilities (aziende operanti nel campo dell’erogazione di servizi quali acqua, gas, elettricità).
I settori difensivi normalmente hanno una volatilità (si legga rischiosità) minore rispetto ai settori ciclici. Questi ultimi possono dare le maggiori soddisfazioni in momenti di accelerazione della crescita, del ciclo.
Ma come possiamo comprendere in quale fase del ciclo economico ci troviamo al fine di aumentare/diminuire gli investimenti nella parte azionaria difensiva?
Ci sono vari indicatori macroeconomici pubblicati periodicamente che possono fornirci un’indicazione a riguardo e aiutarci a comprendere in quale fase del ciclo ci troviamo. In primis, il PIL è certamente l’indicatore più importante. Un altro metodo è quello di analizzare la traiettoria di crescita degli utili a/a (anno su anno) dell’indice S&P500. Le politiche fiscali da parte dei governi e le politiche monetarie da parte delle banche centrali possono aiutare a superare i momenti maggiormente difficili di un paese. L’obiettivo finale è quello di far riprendere la giusta direzione all’economia entro un tempo congruo per garantire il benessere di una collettività di persone. Nel corso del tempo, le politiche economiche sono diventate sempre più efficaci e robuste, e hanno permesso il recupero di situazioni anche apparentemente drammatiche in tempi sempre più brevi (si veda ad esempio il periodo febbraio/marzo 2020 con l’avvento del Covid). Quindi, fermo restando che le oscillazioni negative dei mercati finanziari sono fisiologiche, il recupero dei livelli pre-discesa (cosiddetto“recovery period” espresso in giorni lavorativi) è variabile e in funzione anche delle capacità dei governanti di accelerare tale recupero attraverso i loro interventi di politica economica.
Dobbiamo sempre ricordarci che i mercati finanziari anticipano normalmente l’andamento dell’economia reale. Ma ricordiamoci anche che non si dovrebbe mai cercare di anticipare i dati macroeconomici in sé e mettersi “contro” il mercato. Capire l’opinione del mercato, invece, può fornirci utili indicazioni.
Nel grafico che segue è riportato l’andamento di 4 indici internazionali settoriali negli ultimi 10 anni e in particolare:
· In azzurrino il settore dei beni di consumo
· In rosso il settore salute
· In verde il settore utilities
· In blu il settore information technology
Credo che ognuno di noi possa fare da solo le riflessioni del caso.
Ma riprendiamo la domanda che ha introdotto il presente articolo: il settore azionario difensivo va bene per tutte le “stagioni”?
Non esiste una risposta univoca alla domanda: dipende dalle caratteristiche del singolo investitore, dal suo orizzonte temporale di riferimento e dal suo livello di rischio/rendimento che è in grado di sopportare.
La pianificazione finanziaria serve proprio a questo: in ultima analisi deve permettere la costruzione di un portafoglio finanziario in linea con le aspettative ed esigenze dello specifico investitore. La pianificazione finanziaria richiede del tempo e rappresenta la fase più importante e lunga che precede il posizionamento concreto sui mercati finanziari da parte di un investitore. Tale attività, però, se svolta professionalmente, è in grado successivamente di rendere tranquillo l’investitore in qualunque fase di mercato.
Inoltre, occorre considerare che nonostante lo sviluppo sempre maggiore della globalizzazione dei mercati e delle interrelazioni tra i diversi paesi, taluni mercati possono trovarsi in fasi del ciclo diverse. Non esiste un unico ciclo economico a livello mondiale e i comportamenti dei relativi mercati, le politiche economiche adottate dagli enti e i tempi di recupero dalle eventuali discese possono essere diversi, di caso in caso e di paese in paese. Ecco perché risulta essere sempre molto importante la diversificazione, diversificazione che contempli, tra le altre cose, le diverse tipologie di settori, tra cui anche quelli difensivi.